ll Centro studi sulla storia dell’Europa Orientale e la Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Trento, invitano all’incontro:
IL CONTINENTE SELVAGGIO
Interviene: Fernando OrlandiIntroduce Massimo Libardi
Nel corso della Seconda guerra mondiale la modificazione dei comportamenti trasformò le genti di un intero continente. Per la sopravvivenza, quello che nell’epoca precedente era considerato illecito assunse una dimensione di normalità. Ai valori e alle credenze di un tempo subentrò un cinismo immorale. La punta dell’orrore venne raggiunta nei campi di concentramento e nei campi di sterminio. Quando vennero liberati, gli alleati rimasero shoccati dinanzi al disinteressato distacco con cui i prigionieri ancora in vita conducevano le loro esistenze.L’Europa era un “Continente selvaggio”, come dice il titolo di un importante studio di Keith Lowe (Laterza, 2013).
E quando la guerra termina non ritorna la “normalità” – e come sarebbe stato possibile? –, in quell’Europa con decine e decine di città rase al suolo, sommersa dai cadaveri di decine e decine di milioni di morti. Una distruzione che non fu solo fisica, ma anche sociale, politica e morale. Un continente selvaggio in cui la legge e l’ordine erano assenti, in cui non esisteva più alcuna istituzione sociale, in cui mancavaNO il cibo e le vie per trasportarlo; in cui non si poteva più comunicare.“Giusto” e “sbagliato” avevano perso ogni significato. La gente rubava qualsiasi cosa. Non c’era più né vergogna né moralità: c’era solo la sopravvivenza.
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Si tratta dell’incontro conclusivo del ciclo di conferenze “La seconda guerra dei Trent’anni”.
Informazioni:info@csseo.org
“Il continente selvaggio”: conferenza