"Questa guerra è diversa da tutte quelle del passato..."

06 Maggio 2015 ore 17:30

“Questa guerra è diversa da tutte quelle del passato…”

ll Centro studi sulla storia dell’Europa Orientale e la Fondazione Museo storico del Trentino, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Trento, invitano all’incontro:

QUESTA GUERRA È DIVERSA DA TUTTE QUELLE DEL PASSATO…

Interviene: Fernando Orlandi
Introduce Massimo Libardi

Nella storiografia contemporanea è ancora molto acceso il dibattito sui caratteri della politica estera sovietica, soprattutto per quando riguarda il periodo immediatamente precedente l’inizio e quello immediatamente successivo la fine della seconda guerra mondiale.
Il famoso patto Molotov-Ribbentrop fu molto di più di quello che i sovietici ammettevano. Nei protocolli segreti allegati alla parte pubblica dell’accordo si stabiliva la spartizione dell’Europa in sfere di influenza fra Germania e Unione Sovietica. La divisione della Polonia e l’annessione di Estonia, Lettonia, Lituania, Bessarabia e Bucovina da parte di Mosca, rappresentavano la diretta conseguenza dell’accordo sulla divisione dell’Europa in sfere di influenza. 
La politica di Stalin, convinto che l’alleanza con la Germania fosse vantaggiosa per tutti e due i paesi, si rivelò poi suicida. Il noto storico russo Mikhail Narinskii ha messo in evidenza che “alla luce dei nuovi documenti cade la tesi, per decenni affermata dalla storiografia, che il patto con la Germania doveva concedere all’Urss una pausa di respiro e ritardare la guerra… In realtà, Stalin non ha guadagnato tempo ma territorio”.
La stessa logica della conquista territoriale anima Stalin quando confida al dirigente comunista jugoslavo Milovan Gilas: “Questa guerra è diversa da tutte quelle del passato; chiunque occupa un territorio, impone anche il suo sistema sociale".
Quando Stalin pronuncia queste frasi siamo nell’aprile del 1945, solo un paio di mesi dopo la conferenza di Yalta, che nelle intenzioni dei dirigenti occidentali doveva aprire le porte alle elezioni libere e democratiche.
La realtà sarà ben diversa. 
Gli anni dell’immediato dopoguerra saranno particolarmente duri per i paesi dell’Europa centro-orientale: la ricostruzione dalle gravissime distruzioni della guerra si accompagnerà con la sovietizzazione, la collettivizzazione delle campagne e la statalizzazione di tutta l’industria.

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L’incontro fa parte del ciclo di conferenze “La seconda guerra dei Trent’anni”.

Informazioni:
info@csseo.org

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