Francesco Giuseppe, prima, e Benito Mussolini, poi. Gli eserciti dell’impero Austro-Ungarico nel 1905 e le armate del Regno d’Italia nel 1935. Due grandi manovre militari, a distanza di trent’anni l’una dall’altra, raccontano la storia di un territorio, quello della val di Non, che a causa della sua posizione geografica come terra di confine e di passaggio ha richiamato l’attenzione degli eserciti e dei generali, dei re e degli imperatori, i capi di Governo e i ministri della Guerra.
Ma che cosa erano le "grandi manovre"? Come si sono svolte? Da parte di chi, per quanto tempo, in quali zone dell’Anaunia, con quale dispiegamento di forze e, soprattutto, con quali ripercussioni sulla popolazione della valle? Attraverso un percorso fotografico e documentario, la mostra ricostruisce il clima dell’agosto del 1905 e dell’agosto del 1935, quando sui campi d’Anaunia e tra i paesi della valle, prima in età imperiale e poi durante il fascismo, si svolsero le "grosse manovre" militari.
Immagini inedite, documenti d’archivio, periodici d’epoca e un eccezionale filmato raccontano il clima di "guerra simulata" cui anche gli abitanti della valle, in quei due mesi di agosto, dovettero sottostare.
Gli eserciti in valle di NonA causa della sua posizione geografica e delle vie di comunicazione che la attraversano, la valle di Non ha richiamato nei secoli scorsi l’attenzione degli alti comandi militari. Passaggi di truppe francesi si hanno già nel 1797. Nel secolo XX due imponenti esercitazioni si svolgono nel 1905 e nel 1935, quando in valle di Non, prima in età imperiale e poi durante il fascismo, l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I e Benito Mussolini fanno visita ai paesi d’Anaunia. Posta ai confini con l’Alto Adige e non distante dalla linea del Brennero, per tutto il secolo scorso la valle di Non svolge un ruolo politicamente e militarmente rilevante. Fino alla fine della Prima guerra mondiale il Trentino è territorio austriaco e ha rilevanza strategica per Francesco Giuseppe quale terra di confine con il Regno di Italia. Tra la Prima e la Seconda guerra mondiale, invece, dopo il passaggio del Trentino all’Italia con la firma del trattato di Saint Germain-en-Laye il 10 settembre del 1919, la valle di Non sarà per Mussolini luogo adatto alle manovre poiché posta ai confini con la Germania.
Le manovre militari e la popolazione della valle di NonLe manovre dell’esercito austro-ungarico ebbero luogo negli ultimi giorni di agosto del 1905. Trent’anni più tardi, nel 1935 e sempre nelle ultime giornate di agosto, si svolsero anche le fasi conclusive delle manovre dell’esercito italiano. Entrambe le esercitazioni causarono disagi e provocarono scompiglio nella popolazione che dovette sottostare, nei periodi delle manovre, a una serie di misure e restrizioni finalizzate al regolare svolgimento delle attività militari. Per esempio, gli alloggi presso gli esercizi pubblici dovevano essere tenuti liberi per i soldati. Allo stesso modo, andavano ottemperate le richieste di approvvigionamento dei battaglioni, del loro bestiame e ogni altra loro necessità. Nelle zone di manovra vigevano limitazioni alla circolazione per i veicoli, per i carri e per le persone. Durante le esercitazioni di tiro erano disposti degli orari per il coprifuoco. E nel corso delle esercitazioni di protezione antiaerea occorreva tenere spenta qualsiasi lampadina o altra fonte di luce. In nessun caso, inoltre, erano tollerate forme di manifestazione di dissenso da parte dei cittadini, punite severamente sia nel 1905 sia nel 1935.