(Eu)Genio e sregolatezza. E se nomina sunt consequentia rerum, anche il cognome ‹racconta› la vicenda umana e il pellegrinaggio terreno del ‹piccolo editore›: Eugenio Pellegrini, che se n’è andato anzitempo, dopo aver calcato da testimone e, suo malgrado, pure da protagonista, il proscenio della cronaca e della piccola storia del Trentino a cavallo fra XX e XXI secolo. Tra informazione e controinformazione preferiva la seconda, avendo cominciato la sua avventura professionale a Roma, al giornale Il Manifesto, proseguita con il mensile Questotrentino e con la fondazione della casa editrice Publiprint che gli riservò soddisfazioni e grattacapi, non ultimo un incendio (per la magistratura «doloso») che portò al fallimento della casa editrice stessa (dallo scritto di Alberto Folgheraiter).
** Davide Leveghi, laureato in Scienze storiche e orientalistiche presso l’Università di Bologna con una tesi sulla memoria e sul radicamento degli italiani in Alto Adige, lavora presso la Fondazione Museo storico del Trentino dove si occupa di storia dell’autonomia provinciale del Trentino. Collabora con il giornale online il Dolomiti.