La fine degli anni ottanta del Novecento ha visto una sorta di svolta nello studio di un tema allora ancora poco esplorato, ossia la storia della vecchiaia. Esce infatti in Francia, nel 1987, il testo di Georges Minois, Histoire de la veillesse en Occident de l’Antiquité à la Renaissance, edito l’anno successivo da Laterza con il titolo Storia della vecchiata in Occidente dall’Antichità al Rinascimento. Una novità nel panorama storiografico franco-italiano e non solo, preceduta peraltro, alcuni anni prima, da un numero monografico della rivista Communications (n. 37 del 1983) che con il titolo suggestivo di Le continent gris (il continente grigio) affrontava l’argomento della vecchiaia e dell’invecchiamento in prospettiva inter e multidisciplinare. Fra i tanti contributi non poteva mancare quello dello storico Philippe Ariès. Sollecitato dalle domande di Nicole Benoit-Lapierre lo studioso francese poneva l’attenzione su due aspetti che riteneva il fulcro di qualsiasi indagine storica sulla vecchiaia: la lettura delle trasformazioni del ruolo sociale dei vecchi nelle diverse epoche e realtà geografiche e il contestuale cambiamento della loro rappresentazione. Il presente numero di Altrestorie, costruito su questa doppia linea, propone fra le altre cose alcune potenti fotografie di Mario Giacomelli (rt).
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Infomuseo n. 8