Il libro documenta le origini, i binari di partenza di quattro ceppi cooperativi, le Casse di Povo, Villazzano, Vigo Cortesano e Sopramonte, quattro realtà che rimasero autonome e separate per tutto l’arco temporale qui considerato (dal 1896 al 1950) e per un lungo tratto ancora, prima di avviare un percorso che le avrebbe condotte alla sintesi unitaria, dando vita alla Cassa Rurale di Trento.
La storia narrata è anche la storia delle donne e degli uomini che hanno fatto le quattro Casse, di coloro che hanno scandito i passaggi cruciali e vi hanno trovato le forme e i modi, molto personali, ma anche collettivi del riscatto. Il libro è anche (e forse soprattutto) il racconto di una società che cambia, il riflesso di una fine Ottocento e di una prima metà Novecento, segnate da due guerre mondiali, e nel caso del Trentino da un cambio di confini.
Ne esce un affresco, una sorta di concerto collettivo in cui le vicende delle realtà del credito cooperativo non emergono da soliste, ma da importanti coriste, inserite, come sono, in una amalgama con il tessuto sociale.
Il testo è corredato da un apparato iconografico che completa lo scritto e lo impreziosisce.