Questo volume è il risultato di un lavoro avviato nel 2012 dalla Fondazione Museo storico del Trentino nell’ambito di un percorso di ricerca sulla storia dello sport in Trentino. Lo studio si è concentrato sulla storia del ciclismo dalla fine dell’Ottocento a oggi mediante la realizzazione di un percorso espositivo dal titolo “Il cavallo d’acciaio: storie di ciclismo in Trentino”. Successivamente, il percorso di studi è proseguito attraverso nuovi obiettivi che, estendendo di volta in volta l’ambito di interesse e le tematiche trattate, hanno portato al riallestimento della mostra in altre sedi e in altri contesti.Il libro raccoglie il lavoro prodotto nell’ambito dei percorsi espositivi ampliandone i contenuti con nuovi approfondimenti, nuove ricerche e nuovi spunti.
Tra gli argomenti affrontati: l’invenzione della bicicletta, la diffusione del ciclismo nelle città europee nella seconda metà dell’Ottocento, l’evoluzione dei componenti meccanici, la bicicletta come simbolo della modernità e come “atto rivoluzionario”, l’arrivo delle prime biciclette in Trentino e lo sviluppo del velocipedismo, la costruzione delle prime piste per velocipedi a Trento e a Rovereto, la nascita dei club sul territorio, i primi raduni, le prime gare, il cicloturismo e il “cicloturismo patriottico”, la nascita del Touring Club, le regole per la circolazione e il “codice del ciclista”, la tassa sulla bicicletta nell’Impero Austriaco e nel Regno d’Italia, la stampa locale d’epoca, i primi costruttori di biciclette in Trentino, le prime reclame, l’apertura delle prime botteghe, la diffusione dell’associazionismo sportivo nel Tirolo italiano e i legami con il sentimento di italianità di una parte dei trentini, la costituzione della Federazione ciclistica in Trentino e l’Unione velocipedistica italiana, i Comitati regionali e la Federazione ciclistica italiana, il ruolo della bicicletta durante la Grande guerra, il corpo degli Bersaglieri ciclisti, il rapporto tra la donna e la bicicletta, la nascita della Gazzetta dello Sport, i primi Giri d’Italia e il legame fra la Corsa rosa e il Trentino, le grandi tappe disputate sul territorio provinciale. Una sezione speciale è dedicata all’intitolazione della salita di Monte Bondone a Charly Gaul, alla nascita de “La Leggendaria Charly Gaul” e della “dinastia” dei Moser di Palù di Giovo.
***
Alessandro de Bertolini lavora presso la Fondazione Museo storico del Trentino, dove segue i progetti legati alla storia del territorio e la curatela di percorsi espositivi negli spazi delle Gallerie di Piedicastello. Presso la Fondazione seguen in particolare le ricerche legate allo studio del paesaggio come fonte della storia e all’utilizzo delle fonti orali, con interesse specifico per le trasformazioni del territorio nel rapporto tra di esso e le comunità che lo hanno abitato. Dal 2007 ha curato il progetto del Portale della storia della Valle di Non, nell’ambito del quale ha realizzato diversi percorsi espositivi su diversi temi legati alla storia locale. Negli ultimi anni si è occupato della storia dell’industria idroelettrica in Trentino e di storia dello sport. Ha curato i volumi Ski past: storie nordiche in Fiemme e nel mondo e Terre coltivate. Giornalista pubblicista, collabora con il Corriere del Trentino e il Corriere dell’Alto Adige. Nel tempo libero gira il mondo con la bicicletta scrivendo dei suoi viaggi.