Il volume, che raccoglie gli atti del dodicesimo convegno dell’Archivio della scrittura popolare,«Lettere dal Don», svoltosi a Trento il 21-22 novembre 2011, apre sia alla collaborazione tra storici italiani e russi sia all’avvio di alcune ricerche sulle lettere dal fronte dei soldati sovietici promosse nell’ambito dell’Università agraria di Voronezh e del Museo della Grande guerra patria di Mosca. Il titolo riprende un’espressione utilizzata da Nuto Revelli nell’introduzione a L’ultimo fronte. Nel descrivere la condizione morale e psicologica dei soldati italiani in procinto di partire per l’URSS Revelli offre anche un’utile chiave per affrontare la lettura di tutto il testo:«Non conosciamo la geografia dell’URSS. Non sappiamo cos’è il fascismo, non sappiamo cos’è il comunismo. La propaganda è l’unica nostra cultura. Siamo ospiti dei tedeschi, ospiti di un padrone che ci disprezza. Ignoriamo di essere aggressori, ignoriamo che i civili russi ci preferiscono alle SS ed alla Wehrmacht soltanto perché non siamo assassini organizzati,criminali, bestie. Temiamo i partigiani, li consideriamo intrusi, rompiscatole, guastafeste. Non sappiamo che cosa vuol dire guerra di popolo. Ma giudichiamo tutto e tutti, ed i nostri giudizi sono sentenze. Disponiamo di molte immagini e medagliette, siamo spaventosamente poveri. Un’immagine vale tre uova!».
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Quinto Antonelli è ricercatore presso la Fondazione Museo storico del Trentino, dove è responsabile dell’Archivio della scrittura popolare. Studia le forme autobiografiche della gente comune, i processi di alfabetizzazione e di scolarizzazione, la storia culturale delle guerre del Novecento. In quest’ambito ha pubblicato I dimenticati della Grande Guerra: la memoria dei combattenti trentini (2008) e Storia intima della Grande Guerra (2014). Sul versante dell’educazione è autore della Storia della scuola trentina: dall’umanesimo al fascismo (2013).
LETTERE E DIARI DI SOLDATI
LA MEMORIA DELLA CAMPAGNA DI RUSSIA
LETTERE DI SOLDATI SOVIETICI
Riferimenti bibliograficiIndice dei nomi