Un altro capitolo della lunga e difficile storia dell’emigrazione trentina. Anche il Vanoi fu per molti teatro di partenze sofferte alla ricerca di un futuro migliore. Nel corso dei secoli questo territorio fu infatti più volte colpito da calamità naturali che, sommate alle scarse risorse economiche e all’altissimo frazionamento delle poche terre coltivabili, causarono l’emigrazione di gran parte della popolazione verso mete vicine e lontane. Alcuni, i cosiddetti “klòmeri”, si dedicarono al commercio ambulante; altri, detti “aisenponeri”, migrarono verso i paesi europei come operai o minatori nella costruzione delle prime ferrovie. Un fenomeno che coinvolse anche le donne, impiegate come braccianti nella Val d’Adige e in Valsugana, E dal 1870 ci fu anche una consistente flusso migratorio verso l’America, soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile e in Argentina.
Renzo Maria Grosselli, lavora come giornalista-inviato presso il giornale l’Adige di Trento. Conta al suo attivo numerose pubblicazioni sul tema della storia dell’immigrazione dal Trentino cui ha dedicato gran parte delle sue ricerche approfondendo in particolare lo studio delle colonie di emigrati trentini in Brasile.