Giardini e parchi narrano una vicenda composita e plurimillenaria fatta di spazi, teorie, elementi naturali, architetture, ma soprattutto di uomini e donne che ne hanno progettato l’articolazione a seconda delle differenti visioni religiose, politiche, sociali, culturali o salutiste che hanno accompagnato l’evoluzione dell’idea di natura e degli atteggiamenti maturati nei suoi confronti.
Questa pubblicazione costituisce il catalogo della mostra Spazi colti: i giardini nella storia d’Occidente, allestita a Villa Paradiso all’interno del Parco delle Terme di Levico (Trento).
Come l’esposizione anche il volume intende evidenziare le peculiarità dei ‘giardini’ e dei ‘parchi’, ossia di quegli spazi coltivati, perlopiù recintati, che si differenziano fra loro essenzialmente per le dimensioni, più ampie nel caso dei parchi, ma anche per le scelte stilistiche adottate da coloro che li pensarono, impostarono e realizzarono. Un patrimonio storico-culturale quanto ambientale, sintesi di conoscenze e applicazioni in continua evoluzione, di straordinaria importanza e nei confronti del quale si auspica non venga mai meno un’azione di salvaguardia e tutela. Un’attenzione tanto più urgente se si considera che manca ancora in Italia, allo stato attuale (2024), un censimento accurato di tale patrimonio così come appare piuttosto approssimativa la stima del numero di ville, parchi e giardini storici, transitati nel tempo da bene privato a risorsa pubblica.
Le sintetiche annotazioni sui giardini e parchi storici di seguito proposte si concentrano sull’evoluzione di lungo periodo degli stili e del concetto stesso di giardino da luogo ideale a luogo reale. Questa trasformazione è presentata seguendo le diverse epoche storiche nella consapevolezza che le situazioni descritte sono molto più complesse di quanto le categorizzazioni utilizzate e le inevitabili ‘semplificazioni’ cui si è ricorso permettono di articolare. Anche i giardini o i parchi selezionati per illustrare le varie epoche trovano inevitabile fondamento nella notorietà degli esempi stessi ma anche nella sensibilità personale dei curatori.
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Fabrizio Fronza, curatore dei parchi storici di Levico e Roncegno, lavora per la Provincia autonoma di Trento. È stato docente di master su temi di paesaggio e giardino per l’Università della Tuscia, IUAV (Venezia) e vari istituti di formazione. Al centro dei suoi interessi vi sono le tematiche legate alla gestione dei parchi e giardini e al rapporto fra giardino e paesaggio. In tale contesto collabora con varie associazioni e soggetti della realtà imprenditoriale e produttiva italiane e straniere. Ha contribuito con propri saggi e pubblicazioni edite dal Ministero dei Beni culturali, dalla Soprintendenza per i Beni culturali del Trentino e dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche. Scrive su riviste di paesaggio, risorse naturali e giardini.
Rodolfo Taiani si è occupato, per percorso di studi, formazione personale e tappe professionali, di archivi e biblioteca ma anche di storia della sanità in età moderna e contemporanea da più punti di vista. Ha curato molteplici progetti di ricerca, pubblicazioni e iniziative espositive e ha lavorato presso più istituzioni: fra queste il Centro nazionale di Studi manzoniani a Milano, la Biblioteca dell’Università degli studi di Trento, il Museo storico in Trento e in ultimo la Fondazione Museo storico del Trentino, dove è stato responsabile fino al 2024 della biblioteca e del settore editoria. Dirige la rivista semestrale di studi storici Archivio trentino.
Premessa, di Maurizio Mezzanotte
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