Entrata in guerra, sfollamento, esilio. Tre tappe di un percorso sofferto che fu comune a molti trentini durante la prima guerra mondiale. Protagoniste di questo esodo forzato furono soprattutto le donne, rimaste sole dopo la partenza degli uomini per il fronte. Mogli, madri e figlie dovettero abbandonare la propria terra d’origine per rifugiarsi in altre zone d’Italia o in Austria, Boemia e Moravia. Donne semplici che si ritrovarono ad affrontare di colpo una realtà nuova e spesso ostile. Cinque di queste donne, tutte originarie di Rovereto e dintorni, raccontano in prima persona il loro drammatico vissuto e la profonda solitudine sofferta.
Valeria Bais (Rovereto 1900-Romagnano 1980); Amabile Maria Broz (Vallarsa 1892-1921); Giuseppina Cattoi (impiegata, Lizzana 1896-1958); Giuseppina Filippi Manfredi (operaia, Sacco 1887-1981); Adelia Parisi Bruseghini (operaia, Sacco 1877-Lizzanella 1943); Luigia Senter Dalbosco (Noriglio 1882-1956)