Storia regionale / Regionalgeschichte

Non esistono dei quadri regionali già dati di cui lo storico possa accontentarsi. A seconda dei quesiti che si pone dovrà costruire lui stesso la sua regione.
Marc Bloch, L’Ile de France, 1913

La Regione amministrativa Trentino/Alto Adige/Südtirol con la maiuscola? La regione alpina? La regione del Tirolo storico?

Il concetto di “regione” – e di conseguenza di storia regionale – è di per se polisemico, molto duttile e talvolta ambiguo. In previsione di una articolazione del nucleo di ricerche sul lungo periodo, la scelta della Fondazione è stata quella di non privilegiare una interpretazione rispetto alle altre, ma di accogliere e armonizzare in seno ai vari progetti almeno tre declinazioni.

  •  La storia regionale intesa come storia di territori politico-amministrativi: ad esempio la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol oppure il Tirolo storico.
  • La storia regionale intesa come superamento della territorialità e storia di uno specifico contesto sociale e culturale: ad esempio la regione di confine oppure la regione dell’industria turistica.
  •  La storia regionale intesa come pratica consolidata di comparazione: con narrazioni storiche di realtà altre e con contesti storiografici altri, caratterizzati da diversi approcci metodologici e culturali.

A partire dagli anni novanta, quando fu organizzato dal Museo storico in Trento il convegno “Autonomia e regionalismo nell’arco alpino”, entro questa architettura trovano spazio iniziative editoriali, di ricerca e di divulgazione.

Le attività interessano varie epoche storiche, sebbene il fulcro dell’attenzione si concentri sul XX secolo.

Per quanto riguarda le proposte editoriali, la Fondazione promuove la circolazione di risorse storiografiche che rischierebbero la circoscrizione in contesti specialistici e/o geografici separati, con particolare attenzione per la produzione di area tedesca. Sia in forma di edizioni proprie (si veda il progetto editoriale “Storia regionale del Trentino-Alto Adige/Südtirol nel XX secolo” entro la collana Grenzen/Confini); sia in forma di traduzioni di opere verso l’italiano o verso il tedesco.

Per quanto riguarda i progetti di ricerca, la Fondazione incentiva studi che, scansati i rischi non lievi della erudizione anedottica e decontestualizzata da un lato e della miniaturizzazione della storia nazionale dall’altro, permettano di fare luce su fenomeni di lunga durata e snodi periodizzanti in una dimensione regionale. I risultati di questi progetti trovano espressione in momenti seminariali di confronto e in pubblicazioni scientifiche.

Per quanto riguarda infine la divulgazione della storia regionale, la Fondazione rileva la necessità di rapportarsi, oltre che con la comunità scientifica, con un pubblico più ampio che esprima interesse per la storia del proprio territorio. Alla luce di ciò, la Fondazione non trascura di proporre pubblicazioni che medino l’incontro con studi specialistici. Testi più agili e piani, tuttavia al riparo da interpretazioni non supportate da adeguate ricerche documentarie.

Tutti i progetti sviluppati nell’ambito della storia regionale si nutrono dello scambio di esperienze e spesso della collaborazione di studiosi di varia provenienza e di soggetti che si occupano di ricerca storica, e in particolare di storia regionale, lungo l’asse del Brennero e non solo. Si pensi alle università di Trento e Innsbruck, ma anche a istituzioni museali e archivistiche, e alle associazioni storiche riconosciute, quali l’affiatato gruppo Storia e regione/Geschichte und Region di Bolzano, che dal 1992 pubblica una rivista mistilingue.

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Regionen sind keine vorgegebenen Gebilde, auf die sich der Historiker beschränken kann. Je nach den Fragen, die er sich stellt, muss er sich selbst seine Region schaffen.

Marc Bloch, L’Ile de France, 1913

Die Verwaltungsregion Trentino-Südtirol? Die Alpenregion? Die Region des historischen Tirol?

Der Begriff der „Region“ – und folglich der Regionalgeschichte – ist an und für sich vieldeutig, sehr dehnbar und bisweilen widersprüchlich. Die Stiftung Fondazione Museo storico del Trentino hat sich dafür entschieden, nicht einer bestimmten Auslegung gegenüber den anderen den Vorzug zu geben, sondern zumindest drei Betrachtungsweisen einzubeziehen und innerhalb der verschiedenen Projekte in Einklang zu bringen.

· Regionalgeschichte im Sinne von Geschichte politisch-administrativer Territorien: zum Beispiel die Region Trentino-Südtirol oder das historische Tirol.

· Regionalgeschichte im Sinne von Überwindung der Territorialität und Geschichte eines spezifischen sozialen und kulturellen Kontextes: zum Beispiel die Grenzregion oder die Region der Tourismusindustrie.

· Regionalgeschichte im Sinne von konsolidierter Vergleichspraxis: mit historischen Darstellungen anderer Gegebenheiten und mit anderen historiografischen Kontexten, die durch verschiedene methodische und kulturelle Ansätze gekennzeichnet sind.

Seit den Neunzigerjahren, als das Museo storico in Trento die Tagung „Autonomia e regionalismo nell’arco alpino“ organisiert hat, finden in diesem Rahmen Initiativen auf dem Gebiet des Verlagswesens, der Forschung und Verbreitung Platz.

Die Tätigkeiten betreffen verschieden historische Epochen, der Schwerpunkt des Interesses liegt aber auf dem 20. Jahrhundert.

Was die verlegerischen Vorhaben betrifft, fördert die Fondazione Museo storico del Trentino die Verbreitung historiografischer Ressourcen, die Gefahr laufen würden, auf getrennte fachspezifische und/oder geografische Kontexte beschränkt zu bleiben, und zwar mit besonderem Augenmerk auf Arbeiten aus dem deutschsprachigen Raum. Sowohl in Form von eigenen Veröffentlichungen (siehe das editorische Projekt „Die Region Trentino-Südtirol im 20. Jahrhundert “ in der Reihe Grenzen/Confini) als auch in Form von Übersetzungen von Werken ins Italienische oder ins Deutsche.

Was die Forschungsprojekte betrifft, treibt die Fondazione Museo storico del Trentino Untersuchungen voran, welche die nicht unerheblichen Gefahren einer anekdotenhaften und dekontextualisierten Gelehrsamkeit auf der einen Seite und einer Miniaturisierung der nationalen Geschichte auf der anderen Seite vermeiden und es ermöglichen, Erscheinungen von langer Dauer und periodisierende Verbindungsstellen in einer regionalen Dimension zu beleuchten. Die Ergebnisse dieser Projekte finden in Seminaren mit Debatten und in wissenschaftlichen Publikationen ihren Niederschlag.

Was schließlich die Verbreitung der Regionalgeschichte betrifft, hält es die Fondazione Museo storico del Trentino für notwendig, nicht nur mit der wissenschaftlichen Gemeinschaft, sondern auch mit einer breiteren Öffentlichkeit, die an der Geschichte ihres Territoriums interessiert ist, in Beziehung zu treten. Im Hinblick darauf legt die Fondazione Museo storico del Trentino auch Veröffentlichungen vor, die eine Brücke zu den Fachstudien schlagen sollen. Lesbarere und verständlichere Texte, aber keine Auslegungen, die nicht durch angemessene dokumentarische Untersuchungen untermauert werden.

Alle im Rahmen der Regionalgeschichte entwickelten Projekte basieren auf dem Erfahrungsaustausch und auf der Mitarbeit von Wissenschaftlern verschiedener Herkunft und von Persönlichkeiten, die sich mit Geschichtsforschung und insbesondere mit Regionalgeschichte befassen, entlang der Brennerachse, aber nicht nur. Man denke an die Universitäten Trient und Innsbruck, aber auch an Museen und Archive und an anerkannte Geschichtsvereine wie die gut eingespielte Arbeitsgruppe Geschichte und Region/Storia e regione in Bozen, die seit 1992 eine mehrsprachige Zeitschrift herausgibt.