Un percorso attraverso la storia delle più importanti riviste illustrate e dei suoi collaboratori, che permette di leggere come il conflitto, la guerra, il combattente, vengano interpretati e raffigurati prima, durante e immediatamente dopo la Grande Guerra.
Dalla seconda metà dell’Ottocento, le pagine delle testate illustrate diventano la palestra per disegnatori e grafici che vi applicano e provano modalità comunicative sempre aggiornate. Alcuni tra i disegnatori, caricaturisti, illustratori e pittori più noti offrono nuovi orientamenti e suggestioni visive al gusto di un pubblico fino allora raggiunto solo dalle immagini religiose e da forme di arte popolare.
Le riviste illustrate, veri e propri organi informativi, costituiscono un’esperienza diffusa in tutta Europa. Prima ancora del massiccio ricorso alla fotografia è la forma grafica a proporre rappresentazioni, raffigurazioni e interpretazioni di eventi di cronaca che spaziano dal costume alla politica, dallo spettacolo al tempo libero. E fra questi trovano spazio inevitabilmente le guerre, i tanti focolai di conflitto che da quello Franco tedesco della prima metà degli anni settanta si espandono sempre più al resto del pianeta, fra lotte coloniali sospinte dalla necessità di conquistare nuovi mercati grazie ai quali sostenere la produzione dell’Occidente industrializzato. Uno scontro fra civiltà, se si vuole, ma soprattutto il disvelarsi di una natura umana colta nelle sue dimensioni peggiori, e che non lascia indifferenti, nella restituzione grafica e/o artistica, caricaturale o realistica che sia, quanti si cimentano nella sua rappresentazione.
La mostra propone un percorso, dunque, attraverso la storia delle più importanti riviste illustrate e dei suoi collaboratori, spesso vere e proprie celebrità, che permette di leggere come il conflitto, la guerra, il combattente, genericamente intesi, vengano interpretati e raffigurati prima, durante e immediatamente dopo la Grande Guerra, quando ciò che esisterà non avrà più nulla a che fare con il passato e che forse, proprio nel lavoro di alcuni artisti, viene tragicamente profetizzato.
Una rappresentazione che talvolta trova la sua vetrina anche nelle etichette dei prodotti commerciali e nelle comunicazioni visive di importanti aziende, sempre parte integranti delle riviste illustrate che per continuità di tradizione, per maestria dei collaboratori e per diffusione, si è scelto di selezionare per la mostra in un percorso cronologico che attraversa un periodo di circa trent’anni, dai primi anni novanta dell’Ottocento alla fine degli anni dieci del Novecento.
La mostra è stata precedentemente ospitata a:
– FOLGARIA (TN), Maso Spilzi – dal 19 luglio al 7 settembre 2014 – TRENTO, Le Gallerie, Piedicastello – dal 6 dicembre 2014 al 15 febbraio 2015. – BRENTONICO (TN), Palazzo Eccheli-Baisi – dal 6 giugno al 19 luglio 2015 – VALLARSA (TN), Teatro tenda di Raossi – dall’1 al 30 agosto 2015 – ROMA, Camera dei Deputati – dal 7 al 16 ottobre 2015 – ROMA, Museo storico dei Granatieri – dal 15 dicembre 2015 al 31 marzo 2016 – PADOVA, Museo storico della Terza Armata – dal 20 aprile al 4 settembre 2016 – TORINO, Archivio di Stato – dal 26 ottobre al 4 novembre 2016 – BIELLA, Palazzo del Governo – dal 9 al 14 novembre 2016 – CUNEO, Palazzo della Provincia – dal 17 al 22 gennaio 2017 – MILANO, Museo del Risorgimento – dal 16 febbraio al 14 maggio 2017 – CATANZARO, Museo storico militare – dal 24 ottobre al 3 dicembre 2017 – SERRA DEI CONTI (AN), Chiesa di San Michele – dal 10 al 30 settembre 2018– CAMPOMORONE (GE), Giardini Dossetti – dal 27 ottobre al 4 novembre 2018
Quinto Canali, Aureliano Candido, Irma Casagranda, Sante Centofanti, Valentina Curti, Daniela De Bortoli, Duccio Dogheria, Fabiano Dossi, Ivo Ferraguti, Giuseppe Ferrandi, Paola Maria Filippi, Matteo Gentilini, Sonia Lunardelli, Patrizia Marchesoni, Antonella Mazza, Veronica Nicolini, Federica Passerini, Alessandro Pedrotti, Christian Perenzoni, Maurizio Scudiero, Ivana Sgura, Laura Spazian, Irina Taiani, Caterina Tomasi
Bezzecca, Chiesa Ossario di Santo Stefano
, - Bezzecca (TN)
Chiesa Ossario di Santo Stefano