La Grande Guerra non risparmia nessuno. Gli uomini sperimentano la morte di massa; la popolazione conosce i campi profughi, di internamento, viene militarizzata.La mostra Città fortezza: Trento 1915-1918 racconta la vita di chi è rimasto a casa, ma vede cambiare completamente la geografia della sua città.
Quando il Regno d’Italia dichiara guerra all’Impero Austroungarico, il 24 maggio 1915, quasi 20.000 abitanti devono abbandonare Trento in soli tre giorni: al loro posto arrivano decine di migliaia di soldati da tutto l’Impero, pronti per raggiungere il vicino fronte.Il percorso della mostra porta i visitatori in una Trento trasformata in un’enorme caserma, una città fortezza governata dai militari, dove gli edifici pubblici e privati sono usati come ospedali per i soldati e i cittadini rimasti vedono limitate le loro libertà, devono convivere con i soldati, I prigionieri, sono stretti dalla paura e dalla carestia.
* Da martedì 17 novembre, sul canale History Lab (602) va in onda il programma "Città fortezza: Trento 1915-1918. La vita quotidiana dei civili in guerra"
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Als das Königreich Italien am 24. Mai 1915 Österreich-Ungarn den Krieg erklärt müssen ungefähr zwei Drittel der Bewohner Trentos die Stadt verlassen; im Gegenzug treffen Zehntausende von Soldaten aus ganz Italien in der Stadt ein.Die Ausstellungsbesucher lernen ein Trento kennen, das sich in eine gigantische Kaserne verwandelt hat, eine vom Militär regierte Festungsstadt, in der öffentliche wie private Gebäude als Militärkrankenhäuser benutzt werden. Die verbliebenen Einwohner erfahren die Beschneidung ihrer Freiheiten, sie müssen inmitten unter Soldaten und Kriegsgefangenen leben, eingeschüchtert und unter den Beschlagnahmungen der Behörden leidend.
When the Kingdom of Italy declared war on the Austro-Hungarian Empire on 24 May 1915, almost two thirds of the inhabitants of Trento had to abandon the city: their place was taken by tens of thousands of soldiers from all over the Empire.Visitors to the exhibition will learn how the city of Trento was transformed into an enormous barracks, a fortress city governed by the military authorities, where public and private buildings were used as hospitals for soldiers; the remaining citizens saw their freedom limited and had to coexist with soldiers and prisoners, gripped by fear and subject to requisitioning by the authorities.
Una mostra realizzata dallaFondazione Museo storico del Trentino
A cura diElena Tonezzer
Comitato scientificoQuinto Antonelli, Davide Bagnaresi, Giuseppe Ferrandi, Elena Tonezzer
Direzione artisticaCAM studio – Micol Cossali e Valentina Miorandi
Progetto espositivoWeber+Winterle architetti
Progetto grafico della mostra e della promozioneA4 – Giancarlo Stefanati
Coordinamento organizzativoRoberta Tait
Allestimenti Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di TrentoSquadra logistica e allestimenti della Fondazione Museo storico del Trentino
Percorsi di visitaLaboratorio di formazione storica della Fondazione Museo storico del Trentino
Si ringrazia per l’aiuto e la disponibilità Archivio di Stato di Trento Archivio storico del Comune di Trento Biblioteca comunale di Trento Laboratorio di storia di Rovereto Museo storico italiano della guerra di Rovereto Österreichische Kriegsarchiv Wien Österreichische Nationalbibliothek Wien Servizio cultura del Comune di TrentoSoprintendenza per i Beni culturali della Provincia autonoma di Trento
Giorgio Antoniacomi, Brunella Brunelli, Franco Cagol, Sergio Chini, Matteo Conci, Morena Dalle Mule, Marino Degasperi, Sandro Flaim, Nicola Fontana, Lorenzo Gardumi, Paolo Giovannini, Patrizia Marchesoni, Claudio Marconi, Fabio Margoni, Veronica Nicolini, Massimo Nicolussi, Luciano Palombi, Roberto Paoli, Alessandro Pedrotti, Francesca Rocchetti, Stefania Rosa, Alessandra Rossi Ranzi, Mirko Saltori, Luisa Spagolla Ranzi, Rodolfo Taiani, Fabrizio Tamè, Giovanni Terranova, Donatella Turrina, Caterina Tomasi, Anselmo Vilardi, Roberta Zuech.
Trento, Le Gallerie
Piazza di Piedicastello, - 38122 Trento (TN)
Da martedì a domenica, ore 10.00-18.00 | Lunedì chiuso | Chiuso il 25 dicembre | 1° gennaio aperto, ore 14.00-18.00 | Aperto durante le altre festività, salvo diversa indicazione | Ingresso libero |
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