Rivisitare l’opera e la figura di Ermete Bonapace assume oggi molteplici significati poiché la sua biografia si intreccia inevitabilmente con le vicende storiche e soprattutto con i momenti più drammatici che hanno segnato la storia trentina della prima metà del Novecento. Nato il 24 marzo 1887 a Mezzolombardo, dopo essersi formato dapprima all’Accademia di Belle Arti di Vienna, poi all’Accademia Albertina di Torino e infine alla Scuola libera con modello vivente del Regio Istituto di Belle Arti di Roma, partecipa, come molti altri trentini, alla prima guerra mondiale in divisa austroungarica e viene fatto prigioniero in Russia. Rientrato in Trentino, per tutti gli anni venti e trenta partecipa attivamente alla vita intellettuale e artistica della sua città con il Circolo Artistico Trentino, presieduto da Luigi Bonazza, e viene nominato segretario del Sindacato pittori e scultori di Trento, ruolo che gli permette di partecipare, non solo come espositore, ma anche come organizzatore, a tutte le principali mostre sindacali tenutesi in regione tra Trento e Bolzano fino alla sua morte, occorsa il 2 settembre 1943.
Nonostante il profondo impegno dedicato all’attività scultorea su più fronti, dalle commissioni pubbliche per interventi di monumentistica celebrativa del primo dopoguerra a quelle private per la realizzazione di monumenti funebri o a quelle ancora di più libera interpretazione, e all’importante ruolo svolto nel tessuto culturale trentino come organizzatore, scrittore teatrale, critico e intellettuale a 360 gradi, ad Ermete Bonapace non era ancora stato dato il giusto risalto nel panorama artistico locale. L’idea di divulgare la conoscenza di questo personaggio e del suo operato artistico è sembrata dunque scelta necessaria per aggiungere un altro tassello al panorama artistico trentino della prima metà del secolo scorso.
La mostra, ospitata al piano nobile di Palazzo Roccabruna, si compone di 24 opere scultoree – 3 marmi, 3 bronzi e 18 gessi – appartenenti alla collezione di famiglia dell’artista stesso, che gli eredi hanno voluto gentilmente concedere in prestito per l’occasione. A fare da sfondo al percorso che si snoda tra le stanze del palazzo, 7 ingrandimenti fotografici di immagini storiche (oggi conservate nel fondo archivistico di Ermete Bonapace presso la Fondazione Museo storico del Trentino) contribuiscono, anche se in minima parte, a comprendere il quadro complessivo dell’attività scultorea di Ermete Bonapace svolta su diversi fronti.
Mostra a cura diMario Cossali e Katia Fortarel
FotografieFondazione Museo storico del Trentino, Archivio Bonapace
Coordinamento organizzativoRoberta Tait
Allestimento e progetto graficoOsiride, Rovereto
Si ringrazia la famiglia Bonapace per il prestito delle opere e la Camera di Commercio di Trento per la messa a disposizione degli spazi espositivi.