Una mostra dedicata alla storia della segheria Moruzzi di Lavis: il suo avvio grintoso nel dopoguerra, le ristrutturazioni negli anni sessanta e settanta, la grande espansione e la possibilità di diventare un’impresa leader, il rapido declino negli anni ottanta.
La segheria Moruzzi, fondata dai fratelli Carlo, Paolo e Filippo, inizia l’attività nel 1948. L’azienda vive tre fasi. La prima, dal 1948 alla fine degli anni cinquanta. All’inizio degli anni sessanta si ampliano gli spazi, vengono potenziati i macchinari, aumentano la produzione e la commercializzazione del prodotto. Nel 1973 parte la seconda e decisiva modernizzazione: la F.lli Moruzzi sale ai primi posti in Italia e nell’arco alpino come produzione di segati da impiegare nell’edilizia, nella carpenteria, nelle falegnamerie. L’investimento, in termini progettuali e finanziari, è notevole. Ogni ciclo produttivo è sostenuto da tecnologie d’avanguardia. Nel momento di massima espansione, la segheria occupa quasi 200 persone. Pur nella differenza di mansioni, i dipendenti manifestano un senso di appartenenza non comune: sono i protagonisti di una storia di comunità che s’interrompe bruscamente nel 1985,quando l’attività della segheria è sopraffatta da una complessa crisi economico-finanziaria.
Mostra realizzata dallaFondazione Museo storico del Trentino
Con il sostegno di Comune di Lavis Magnifica Comunità di Fiemme Cassa Rurale Lavis-Valle di CembraConfindustria Trento
Con il patrocinio diFederlegnoArredo
A cura di Alberto Ianes Giovanna MoruzziAlberto Tomasi
Coordinamento organizzativo Patrizia MarchesoniRoberta Tait
Progetto grafico-allestitivoEdoardo Moruzzi
Interviste e montaggi filmiciLorenzo Pevarello
Testi di Roberta Arcaini Renato Francescotti Cristina Frassoni Alberto Ianes Giovanna Moruzzi Clizia PederzolliAlberto Tomasi
Si ringraziano per la collaborazioneGiacomo Boninsegna, Stefano Cattoi, Mauro Nardelli, Alessandro Pedrotti, Enrico Sala, Virgilio Sartori, Cinzia Stenech
Un particolare ringraziamento alla famiglia Moruzzi che ha generosamente messo a disposizione l’archivio di famiglia e seguito con constante attenzione l’iniziativa.